MS5 più popolare del PD: con l’Italicum sarebbero alla guida del paese

le ultime dichiarazioni di luigi di maio

Crolla di popolarità la destra, mentre, secondo Demos, i grillini staccherebbero di 10 punti i democratici.

Il recente sondaggio condotto da Demos per l’Atlante Politico di Repubblica conferma che, sul piano politico nazionale, le elezioni amministrative hanno lasciato il segno. Infatti, secondo quanto gli italiani intervistati, alle amministrative di giugno 2016 il M5S, è l’unico partito a essersi rafforzato in ambito nazionale (lo pensa circa l’80 per cento). Mentre gli altri si sono indeboliti. A dare sempre più segni di cedimento è il Pd di Renzi. Le stime elettorali sono perfettamente in linea con queste valutazioni.

Se domani andassimo a votare per le elezioni politiche, infatti, Demos attribuisce al M5S oltre il 32% dei voti validi. Ben il 5% in più, rispetto alla precedente rilevazione di aprile 2016. Perde terreno il Pd, il quale si attesta poco oltre il 30%. Più o meno stabile rispetto ai mesi scorsi, ma con un divario in aumento. Dietro queste due forze politiche c’è quasi il vuoto. Lega e Forza Italia sono al limite del tracollo, non raggiungendo il 12% totale. Anche se si coalizzassero, “costretti” dalle regole dell’Italicum, avrebbero possibilità quasi nulle di arrivare al ballottaggio. Gli altri partiti, tutti, arrivano a fatica al 5%.

Di Maio supera Renzi come popolarità

L’appena descritta polarizzazione politica, che emerge a livello elettorale, si riflette anche sul piano della “fiducia” personale. Beppe Grillo, infatti, raggiunge – quasi – Renzi. Mentre Di Maio lo supera. Il rieletto sindaco di Napoli, De Magistris, lo affianca. Questo è un segno palese che anche a sinistra esiste un’area di dissenso nei confronti del premier. Come il proprio partito, nonostante i deludenti risultati delle amministrative, la fiducia riposta verso Renzi, resta stabile intorno al 40%. E il consenso nei confronti del suo governo cresce di qualche punto. Fino al 42%, Probabilmente, per due ordini di ragioni. La prima, di natura politica interna, riflette la tensione bipolare, alimentata dalla sfida antipolitica del M5s, la quale polarizza i consensi e i dissensi intorno ai due protagonisti: il M5s e Renzi. D’altra parte, i fattori sono di natura prevalentemente esterna, con la domanda di sicurezza a farla da padrone.