Banche: Governo apre una black list con i nomi dei debitori

Dopo la richiesta di salvataggio delle banche con i soldi pubblici, diversi sono stati i punti focali affrontati nel dibattito politico ed economico degli ultimi mesi.

Particolarmente clamorosa è stata la richiesta del presidente dell’Abi, Patuelli che ha  chiesto espressamente di rendere nota la black list con i nomi dei più grandi debitori insolventi che hanno provocato la profonda crisi bancaria degli istituti di credito italiani.

Già in un’intervista al Mattino con riferimento al caso Mps lo stesso Antonio Patuelli aveva chiesto un’eccezione alle attuali regole della privacy, per mettere alla luce gli eventuali prestiti andati a male così come i nomi dei debitori insolventi.

Dal Governo è prontamente arrivata la risposta a Patuelli tramite il sottosegretario all’Economia Paolo Baretta,  che ha dichiarato durante un’intervista rilasciata al Mattino di quanto possa essere stato mandato un ottimo segnale di moralizzazione da parte dello stesso presidente dell’Abi, richiedendo di rendere pubblica la lista dei nomi dei primi 100 debitori colpevoli del fallimento delle banche.

Sicuramente nel settore bancario ancora molte famiglie continuano ha pagare prezzi rilevantissimi, ecco perché risulterebbe eticamente corretto rendere noti i nomi di chi ha contribuito a creare una situazione particolarmente disagiata.

Banche italiane serve una black list a fare chiarezza

La proposta presentata dal Presidente Abi però appare particolarmente difficile da applicare in quanto un intervento legislativo agirebbe su una situazione di mercato e sicuramente potrebbe portare a numerosi dubbi.

Il tema posto merita però una particolare attenzione in quanto non  ci sarebbe solo l’elenco dei principali debitori ma anche degli amministratori che hanno la responsabilità di aver condotto le loro banche alla crisi, danneggiando anche i risparmiatori.

In Parlamento si sarebbe già avanzata la proposta di istituire una commissione d’indagine sull’argomento, scelta che potrebbe essere decisiva per una maggiore trasparenza dell’operato delle banche.  Commissione d’indagine  e non di inchiesta proprio per non intralciare la magistratura  cui sono appunto legate le inchieste del fallimento degli istituti di credito.

Banche dati visibili dei primi 100 debitori

Sulle stesse dichiarazioni del Presidente Abi, Patuelli è intervenuto anche Antonello Soro, Presidente dell’autorità garante per la privacy che ha sottolineato che la maggior parte dei debitori non godono più dal 2011 di alcuna tutela come persone giuridiche, almeno per quanto riguarda la privacy.

Diverso è il caso che a ricevere i finanziamenti siano state persone fisiche, e in tal proposito la legge tramite il segreto bancario protegge la riservatezza che ognuno dovrebbe avere nel momento in cui richiede e ottiene un prestito.

Sicuramente però ogni possibile modifica non dovrà contrastare con la disciplina europea a tutela della riservatezza, in quanto risulterebbe spropositato privare della garanzia della riservatezza ogni cittadino che si rivolge alla banca per chiedere un semplice finanziamento. È indispensabile però che sia fatta chiarezza su una vicenda che riguarda i singoli risparmiatori ma anche sull’intervento statale nel settore bancario.