Mutui prima casa 2017: il periodo dei tassi convenienti sta finendo

Fino a pochi mesi fa, quando si parlava di mutui prima casa, era automatico ricordare la convenienza dei tassi d’interesse, molto bassi per via della politica della BCE ma le cose stanno cambiando. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Tasso del mutuo: è il caso di approfittarne

L’abbassamento dei tassi per i mutui prima casa e non solo ha portato gli istituti di credito nell’ultimo biennio a diminuire gli spread, con l’obiettivo di non perdere punti rispetto alla concorrenza. Questo scenario favorevole sta però per terminare. A dare una conferma in merito sono i dati del portale MutuiOnline.it.

Per fare un esempio specifico riguardante la stretta attualità è possibile considerare la richiesta di un mutuo ventennale a tasso fisso e le proposte di Bper e Intesa. Chi sceglie il tasso fisso paga un interesse pari all’1,5%, mentre chi opta per il variabile vede il valore in questione scendere anche sotto l’1% (a dimostrarlo ci pensano i prodotti di Cariparma, che propone un piano con un tasso fisso pari allo 0,83%).

Barometro Crif: a novembre sono aumentate le richieste di istruttoria

Nel mese di novembre sono aumentate le richieste di istruttoria per nuovi mutui prima casa e non solo. A fornire questo dato e a parlare di un +13,2% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente è il barometro Crif, che ricorda anche che l’importo medio richiesto dai nuovi mutuatari è pari a 125.517€ circa.

La crescita rispetto al 2015 è notevole e corrisponde a più di 4.000€ (nel mese di novembre l’importo medio richiesto per il mutuo era pari a 121.051€). Questo scenario favorevole dura da inizio 2016 ma, come poco fa ricordato, è destinato a finire. Chi è interessato a comprare casa deve quindi affrettarsi, in quanto difficilmente i tassi proseguiranno la loro corsa al ribasso.

Tassi in rialzo: i segnali da non sottovalutare

Chi è interessato ai mutui prima casa deve tenere gli occhi aperti sui segnali che parlano di una tendenza al rialzo dei tassi d’interesse. Difficilmente si arriverà ai livelli pre Quantitative Easing ma, come dimostrano anche le rilevazioni di diversi esperti, stiamo assistendo a un rialzo del parametro Eurirs, essenziale per la definizione del tasso fisso.

Per fare un esempio specifico sui mutui a tasso fisso di durata ventennale, si è passati da una media corrispondente allo 0,7% di luglio a una attuale pari all’1,28%. Il mutuo a 30 anni ha un tasso medio dell’1,33%, valore che, quando viene confrontato con lo 0,73% di inizio luglio, fa capire la direzione della tendenza.

Mutui prima casa 2017: quale tasso scegliere?

I clienti che passano in rassegna le proposte di mutui prima casa si chiedono inevitabilmente quale tasso scegliere. La soluzione del fisso rimane molto conveniente, in quanto le condizioni attuali sono comunque interessanti e c’è la possibilità di apprezzare sul lungo termine il fatto di avere una rata certa tutti i mesi.