Prelievi conto corrente: cosa cambia per gli imprenditori

Il decreto fiscale da poco approvato ha messo in primo piano delle modifiche interessanti per quanto riguarda i prelievi e i versamenti. Si tratta di regole che avranno impatto sugli imprenditori.

Prelievo contante: i nuovi limiti

I nuovi limiti relativi ai prelievi di contante saranno pari a 1.000€ al giorno e a 5.000€ al mese. Per chi li supera scattano dei controlli riguardanti le cifre depositate in banca, considerate come frutto di guadagni non dichiarati al Fisco. Altrettanto importante è ricordare che il limite di utilizzo del contante, che vede una soglia di 3.000€, non si applica a tutte quelle transazioni che riguardano i rapporti tra cliente e banca.

Parlando di versamenti, si specifica che il cliente ha assoluta libertà da questo punto di vista. Il singolo istituto di credito non ha la facoltà di rifiutare un versamento sul conto corrente, ma può fornire al Fisco quei dati finalizzati alle indagini sulla provenienza delle cifre depositate.

Nuova norma su prelievo e versamento sul conto: i problemi da considerare

Questa nuova norma relativa ai prelievi e ai versamenti sul conto corrente ha un problema non indifferente da considerare. Per quanto riguarda i versamenti è molto generica la questione dell’applicazione, motivo per cui la si deve intendere come indirizzata a qualsiasi contribuente, a prescindere dall’attività lavorativa che svolge.

Non si fa alcuna differenza in merito al contratto o allo stipendio. Anche chi ha un rapporto di lavoro dipendente può essere il proprietario di un conto corrente sul quale vengono versate somme di denaro non dichiarate all’Agenzia delle Entrate.

Norma conti correnti: cosa dice la Cassazione

In merito a questa norma si è pronunciata anche la Corte di Cassazione con ben quattro sentenze, stabilendo che è illegittima l’applicazione per i professionisti. Questo esito è però caratterizzato da un palese quadro di forzatura dal momento che, nel 2014, vi è stato anche un intervento della Corte Costituzionale, che ha escluso qualsiasi tipo di monitoraggio anti evasione sui conti correnti dei professionisti solo per quanto riguarda i prelievi.

Tracciabilità dei pagamenti: la situazione attuale

Per quanto riguarda le regole relative ai prelievi e alla tracciabilità dei pagamenti, come già ricordato, rimane ferma l’esclusione del limite di utilizzo del contante a 3.000€ nei rapporti tra clienti e istituti di credito. I correntisti hanno anche la facoltà di prelevare cifre importanti senza alcuna opposizione da parte degli sportellisti della banca.

La cosa diventa problematica quando al Fisco non si riesce a giustificare il beneficiario di una determinata somma. Come risolvere la situazione? Ricorrendo al bonifico, un pagamento che, comunque vada, è sempre tracciabile.

Per quanto riguarda i professionisti si è parlato dell’estensione di una norma che è stata riformata e che veniva applicata inizialmente solo agli imprenditori. La suddetta, dichiarata illegittima, prevedeva che scattasse l’accertamento fiscale se i prelievi non giustificati erano pari ai ricavi. Oggi i professionisti hanno la possibilità di prelevare senza bisogno di giustificare i beneficiari delle somme ritirate.