Quantitative easing esteso per tutto il nuovo anno 2017

Mario Draghi ha deciso di estendere il quantitative easing per il tutto il 2017 mettendo in salvo l’Europa. Durante l’ultima riunione dell’anno il comitato di politica monetaria della Banca Centrale ha preso la decisione più importante per l’Europa, consentendo di prorogare i termini per l’acquisto di asset a tutto il 2017, soluzione utile per sostenere economicamente  l’Europa particolarmente danneggiata dalle tensioni politiche degli ultimi tempi.

Quantitative easing Bce 2016- 2017 quali le novità?

Nessuna sorpresa infatti per i tassi di interesse e il costo del denaro che rimangono invariati. I saggi per le operazioni di rifinanziamento principali, marginali e sui depositi presso la banca centrale  restano invariati , ovvero tra -0,25% e -0,40%. Mario Draghi ha inoltre confermato che la proroga del quantitative easing pari a 80 miliardi di euro sarà estesa fino alla fine di marzo 2017, per poi procedere estendendo il piano per ulteriori nove mesi ovvero fino alla fine del 2017, con acquisti pari ad una cifra di 60 miliardi di euro al mese.

Qualora nel corso del tempo le prospettive dovessero diventare meno favorevoli o se le stesse condizioni finanziarie dovessero diventare incompatibili  verso una regolazione costante del percorso di inflazione, il Consiglio direttivo potrebbe decidere di cambiare i programmi stabiliti aumentando sia in termini di cifre che di durata il programma.

Quantitative easing Bce aspira a raggiungere l’inflazione al 2%

Dalle tendenze degli ultimi tempi sembra che la BCE sia assolutamente determinata a raggiungere gli obiettivi di  inflazione del 2% nel minore tempo possibile, anche se da molte analisi si deduce che tali risultati si potrebbero raggiungere in almeno due anni.

Particolarmente attesa dal mercato la decisione della BCE, che sperava in una variazione delle misure di politica monetaria non convenzionali, soprattutto a causa delle difficoltà politiche di alcuni Paesi negli ultimi anni.

Secondo le analisi Moody’s le prospettive sarebbero negative per l’Italia, secondo l’agenzia a pesare sarebbero proprio la lentezza delle riforme, le cui prospettive sono ulteriormente diminuite con la vittoria del “no” al referendum degli scorsi giorni.

Stesso parere negativo anche per l’agenzia di rating americana Fitch, per la quale la vittoria del “no” al referendum costituzionale non potrà avere un impatto immediato sul rating dell’Italia ma lo stesso risultato aumenta l’incertezza politica del Paese.  Un periodo di grande incertezza politica potrebbe portare ad indebolire il Governo.

Il tapering, ovvero la progressiva riduzione degli stimoli monetari concessi dalla banca centrale all’economia non risultano particolarmente incidenti, in quanto l’incertezza economica ha praticamente annullato ogni timido miglioramento degli ultimi mesi.

La strategia di Draghi aumentando il quantitative easing  estendendolo per tutto il 2017 non comporterà però rilevanti cambiamenti per ciò che riguarda i mutui e i tassi di interesse, che resteranno su livelli bassi ancora per molto tempo.