A smascherarla è stata una telecamera nascosta all’interno di un armadietto di un collega. Dopo averlo aperto aveva prelevato furtivamente da un portafoglio una banconota da 50 euro. Pensava di averla fatta franca e invece ad attenderla al varco c’erano i carabinieri che da qualche tempo avevano teso la trappola. Si trova ora agli arresti domiciliari Marta Zeffin, una collaboratrice scolastica di Pontelongo di 55 anni su cui grava l’accusa di furto aggravato.
Al momento questo è l’unico furto contestatole, ma si sta ora indagando per capire se a lei sia riconducibile anche una lunga di lista di ammanchi che negli ultimi mesi si sono registrati all’istituto superiore Albert Einsten di via Parini dove la donna presta servizio.
L’operazione da parte dei carabinieri della locale stazione è iniziata quando alcune settimane fa da parte del personale dell’Einstein era stata segnalata una preoccupante escalation di piccoli furtarelli di denaro. Dalle tasche e dagli armadi di professori, bidelli e anche della preside, erano ripetutamente scomparsi dei soldi. Dieci, venti e cinquanta euro alla volta. Si era volatilizzato anche il fondo cassa con i soldi raccolti per una gita scolastica. Dopo la sparizione anche di un cellulare, in via precauzionale, la scuola aveva inviato una comunicazione ai genitori degli studenti invitandoli a non fare portare nel plesso oggetti di valore.
I militari hanno così pensato di nascondere una telecamera in un armadietto di un collega della donna nella speranza di cogliere sul fatto un’eventuale infrazione. Strategia che si è dimostrata vincente visto che la bidella è stata colta letteralmente con le dita sulla marmellata.