Non ci sono ancora notizie certe per ciò che riguarda la riforma pensioni precoci 2017 dal Governo, ma il segretario generale di Fillea, Alessandro Genovesi è prontamente intervenuto richiedendo una modifica sull’Ape Social.
Riforma pensioni precoci news: richiesta la fase due al Governo
Secondo Alessandro Genovesi è necessaria una modifica di una parte del testo di legge in cui si chiedono che siano maturati almeno 36 anni di contributi e sei consecutivi in lavori gravosi, soglie particolarmente restrittive per molti delle categorie di lavoratori precoci.
Genovesi aggiunge che a farne le spese potrebbero essere gli edili, che si vedranno negare la possibilità di accedere all’Ape social a differenza di altre categorie di lavoratori.
Anche dalla Uil arriva la richiesta al Governo di passare alla fase due della riforma pensioni precoci 2017 già concordata dai sindacati con il precedente esecutivo alla fine di settembre.
Domenico Proietti, segretario confederale Uil, ha evidenziato quanto siano indispensabili i provvedimenti a favore dei giovani e delle donne. Proponendo di introdurre una contribuzione figurativa per evitare di rischiare di non riuscire ad accumulare i contributi previsti per la pensione di anzianità, soprattutto per chi ha una vita lavorativa discontinua.
Riforma pensioni precoci ultime notizie: spesa previdenziale e assistenziale
Ulteriore punto focale sul quale si aspettano possibili provvedimenti dalla Riforma pensioni precoci 2017 è la separazione tra spesa previdenziale e assistenziale, che fanno capo all’Inps. Occorre infatti rilanciare la previdenza complementare tramite il ritorno a condizioni fiscali migliori.
Il Ministero del Lavoro ha tenuto a precisare che sarebbe pronto l’emendamento al decreto milleproroghe, per far sì che l’Inps non proceda al recupero della perequazione versata in più nel 2015. Rinviando come è stato già fatto lo scorso anno, il prelievo sulle pensioni del prossimo anno, con la speranza che possa essere neutralizzato dall’aumento delle indicizzazioni.
I sindacati continuano invece a chiedere un possibile confronto sulla fase a due della riforma pensioni precoci 2017. Ricordando diversi pensionati dovrebbero ancora ricevere parte della rivalutazione che gli spetta a seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco delle indicizzazione della Legge Fornero.
Sarebbero 5 mila gli italiani che avrebbero diritto alla rivalutazione della loro pensione avvenuta in maniera parziale dopo il decreto Poletti. Ma il senato ha ricordato la proposta di istituire:” un trattamento di base uguale per tutti, ragguagliato all’importo dell’assegno sociale da adeguarsi periodicamente al costo della vita.”
Secondo il Segretario confederale della Cisl, l’immediata approvazione della Legge di Bilancio non ha reso possibile apportare ulteriori miglioramenti riguardo la riforma pensioni precoci 2017. Diventa indispensabile quindi riprendere il dialogo con il Governo per cercare di ampliare la platea delle categorie di lavoratori coinvolti nell’Ape social.
Sarà indispensabile cercare di rimuovere ogni possibile ostacolo che limita l’accesso ai benefici oltre a dover per avviare un confronto sulla fase due, volto a migliorare le pensioni future, ma anche a sviluppare la previdenza complementare e introdurre una pensione contributiva di garanzia per i redditi bassi.