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Investimenti europei 2017: 130 miliardi di euro nell’economia reale dai fondi strutturali e d’investimento

Investimenti europei 2017: 130 miliardi di euro nell’economia reale dai fondi strutturali e d’investimento

Per quanto riguarda l’ambito degli investimenti europei ci sono novità interessanti. Una delle più importanti riguarda il fatto che, per la prima volta, la Commissione Europea ha pubblicato una relazione ufficiale riguardante cinque fondi in particolare e incentrata sull’attuazione.

Fondi europei: l’accelerazione degli ultimi tempi

Il periodo per gli investimenti europei è molto positivo. Sono sempre di più le realtà che hanno usufruito dei fondi comunitari. Per dare qualche numero specifico in merito, è utile ricordare che, alla fine del 2015, risultava pari a 274.000 il numero d’imprese beneficiarie dei Fondi strutturali e d’investimento per il programma 2014 – 2020.

Si tratta di un vero e proprio patrimonio che ha permesso a 2,7 milioni di persone di trovare lavoro. Fondamentale è anche considerare il miglioramento della biodiversità di 11 milioni di ettari di terreno agricolo.

Fondi europei 2016: ecco cosa è successo

Continuando a parlare di investimenti europei, è necessario ricordare che i numeri sopra specificati sono raddoppiati nel corso del 2016. Per dare qualche parametro in merito, è possibile specificare che nei mesi autunnali dell’anno in corso è stato possibile parlare di 130 miliardi di euro investiti in piccole imprese, ma anche in progetti di ricerca e di potenziamento della banda larga. Nel complesso si tratta del 20% della dotazione di Fondi SIE.

Fondi SIE: per il viceresidente della Commissione Europea sono una fonte essenziale per gli investimenti pubblici

Anche il vicepresidente della Commissione Europea Katainen si è espresso in merito ai fondi SIE, dichiarando che questi investimenti europei rappresentano una fonte essenziale per gli investimenti pubblici in quanto legati a priorità centrali e, soprattutto, orientati al risultato.

In questo modo, sempre secondo le dichiarazioni di Katainen, si contribuisce in maniera decisiva al miglioramento dell’occupazione. Interessanti anche le affermazioni di Corina Cretu, commissaria per la Politica Regionale, che si è espressa sui numeri ricordando che i successi riportati mostrano che si sta percorrendo una buona strada dal punto di vista dell’attuazione e che è giunto il momento che i progetti finanziati dall’Unione Europea decollino.

Progetti d’investimento: ecco cosa hanno fatto gli Stati membri

Approfondendo la questione degli investimenti europei si può sottolineare che, nel periodo in cui nascevano i primi progetti, gli Stati membri si avvalevano del vantaggio legato ai primi due anni del periodo di programmazione 2014 – 2020, individuando le condizioni migliori per garantire qualità a ogni singolo investimento.

A tal proposito è opportuno ricordare la necessità di attuare specifiche strategie in ottemperanza alle normative UE in vari settori, dai trasporti alle tecnologie digitali. Queste misure hanno vantaggi che esulano dagli investimenti e che coinvolgono direttamente il miglioramento della qualità della vita. Da non dimenticare è inoltre che, per ciascun programma SIE, l’UE ha predisposto dei piani di valutazione, che permettono di lavorare sul monitoraggio dei risultati anche a lungo termine.